Luglio 22, 2018 Maria Rosaria Cofano
Pensare
che l’identità di un Serial Killer rimanga sconosciuta, mi manda in uno stato
di profondo disagio. Ho bisogno di numeri, così guardo le date e immagino,
calcolo – in maniera approssimativa, aleatoria – che probabilmente sarà già
morto e sepolto da qualche parte, ma con l’alta possibilità di un altro
psicopatico dedito all’emulazione, prima di evolvere il proprio schema
criminale. Divago, come è normale che sia, tra numeri che non sono proprio il mio forte, quando leggo che anche il Killer
dello Zodiaco non sia stato mai scoperto. Fu attivo per dieci mesi negli Stati
Uniti, precisamente in California, tra il dicembre 1968 e l'ottobre 1969. Le
vittime confermate sono 7, di cui quattro erano uomini e tre donne, con un’età
compresa tra i 16 e i 29 anni; due riuscirono a sopravvivere all’aggressione.
Ci furono anche altre presunte vittime, che per mancanza di prove non gli furono
attribuite. Ecco i luoghi dove vennero rinvenuti i corpi o le vittime ancora
vive: Benicia, Vallejo, al Lago
Berryessa e a San Francisco. Fu lui stesso a darsi questo soprannome, quando
inviò alcune lettere alla stampa, sfidando la polizia con messaggi cifrati,
alcuni dei quali mai decifrati. Le lettere sono datate fino al 1974,
all’interno delle quali affermò di aver ucciso almeno 37 persone. Era il 1º
agosto 1969, iniziò con l’inviarle a tre quotidiani, il Vallejo Times-Herald, San Francisco Chronicle e San Francisco Examiner,
tutte recanti già la sua firma: Zodiac. In esse affermerà di essere
responsabile di tre omicidi, di come fosse avvenuta la sparatoria, il vestiario
delle vittime, la collocazione dei corpi, il tipo di munizioni usate. Ognuna recava un terzo di un crittogramma (408
caratteri, 24 righe e 17 colonne), che per sua stessa ammissione, se decifrato,
avrebbe condotto alla sua identità. Le lettere terminavano con una strana
firma: un cerchio su cui era tracciata un croce (che ricorda una croce celtica).
Esigeva anche la prima pagina dei
quotidiani, caso contrario avrebbe ucciso ancora. Venne accontentato, ma il
capo della polizia di Vallejo, il commissario Stiltz, volle altri dettagli che
provassero la sua responsabilità omicida, in riferimento alle vittime Faraday,
Jensen e Ferrin. Il 4 agosto 1969, un'altra lettera venne recapitata al San Francisco Examiner. All’interno c’era scritto: "Dear Editor This is the Zodiac speaking", ovvero "Caro Direttore Qui è Zodiac che parla", con inequivocabili riferimenti ai delitti commessi, e particolari sconosciuti ai media, ma a conoscenza solo di chi li avesse attuati, come il modo di sparare al buio in assoluta sicurezza. Quattro giorni dopo la pubblicazione dei cifrari, arrivò la soluzione grazie ad un insegnante di scuola superiore in California e sua moglie, rispettivamente Donald Gene e Bettye June Harden, i quali riusciranno a decifrare il crittogramma, tranne l'ultima stringa di 18 lettere. Con grande delusione si apprese che all’interno non vi fosse celata la sua reale identità, ma la motivazione a spingerlo ad uccidere, anche perché svelarla avrebbe rallentato il suo disegno omicida, la sua collezione di schiavi.
Ecco il
crittogramma decifrato:
« MI PIACE UCCIDERE LE PERSONE PERCHÉ È MOLTO DIVERTENTE È PIÙ DIVERTENTE DI UCCIDERE ANIMALI SELVAGGI NELLA FORESTA PERCHÉ L'UOMO È L'ANIMALE PIÙ PERICOLOSO UCCIDERE QUALCOSA È UN'ESPERIENZA ECCITANTISSIMA PER ME È PERSINO MEGLIO DI VENIRE CON UNA RAGAZZA LA PARTE MIGLIORE È CHE QUANDO MUOIO RINASCERÒ IN PARADISO E TUTTI QUELLI CHE AVRÒ UCCISO DIVENTERANNO MIEI SCHIAVI NON VI DARÒ IL MIO NOME PERCHÉ CERCHERESTE DI RALLENTARE O FERMARE LA MIA COLLEZIONE DI SCHIAVI PER LA MIA SECONDA VITA EBEORIETEMETHHPITI »
La
soluzione fu presentata al PD di Vallejo, verificata dall'Unità di
crittografia presso il Centro di comunicazioni navali dell'isola di Skaggs, e
pubblicata il 9 agosto dal San Francisco Chronicle e dal Vallejo
Times-Herald. Il
significato degli ultimi 18 simboli rimane ancora un mistero.
Continuò
a comunicare con l’autorità attraverso la stampa, sempre inviando lettere o
bigliettini di auguri per tutto il 1970, ma il 20 aprile 1970 scrisse: “"Il mio nome è [segue spazio
vuoto]" e poi il solito crittogramma, questa volta di 13 caratteri. Si
dissociava dall’attentato con una bomba in una stazione di polizia di San
Francisco, dove aveva perso la vita il sergente Brian McDonnell, anche se per
lui ci fosse più gloria ad uccidere un poliziotto che un cittadino, perché un
poliziotto può rispondere al fuoco. Nella lettera c’era anche lo schema di una
bomba, che avrebbe utilizzato per far esplodere uno scuolabus. Alla fine c’era
una frase in codice:
Il 28 aprile 1970
invia al Chronicle, con scritto: "Spero che vi divertirete quando
avrò la mia ESPLOSIONE", e recante anche il suo simbolo. Dietro il
biglietto si leggeva la pretesa che aveva di veder pubblicato, sulla pagina del
quotidiano, quanto scrivesse, diversamente avrebbe fatto esplodere lo
scuolabus. Poi avanzò una strana pretesa:
voleva che la gente cominciasse a sfoggiare spillette di Zodiac. Il 26 giugno 1970 scriverà di
quanto sia arrabbiato nel non vedere ancora nessuno in giro con le sue
spillette; e scrive di aver sparato ad un uomo seduto in una macchina con una
.38. Con tutta probabilità si riferiva all’omicidio dell'agente Richard
Radetich, e anche se la polizia di San Francisco negò possibili correlazioni
con lo Zodiac, l’omicidio dell’agente rimase un mistero. Sempre all’interno
della lettera c’era una mappa della San Francisco Bay Area (un'area metropolitana statunitense che circonda la Baia di San Francisco nella California
settentrionale). Sopra aveva tracciato un cerchio attraversato da una croce,
simile al simbolo comparso nelle precedenti lettere. In cima al cerchio c’era uno
zero, quindi un 3, un 6 e un 9,
a formare il quadrante di un orologio. Una scritta
indicava che lo zero "era fissato a Mag. N".
C’era anche un
messaggio cifrato di 32 lettere che, con il codice, avrebbe condotto al luogo
in cui si trovava una bomba, seppellita e programmata per scoppiare in autunno
(la bomba non fu mai trovata). In calce ancora la firma e una frase in codice:
Il
24 luglio 1970
inviò un’altra lettera al Chronicle, dove scrisse di essere il responsabile del rapimento di Kathleen
Johns, 4 mesi dopo averla rapita.
In fondo alla lettera c’era un’annotazione:
"P.S. Il codice del M. Diablo riguarda
radiante + # pollici lungo il radiante."
Nel 1981 Gareth Penn, uno studioso del caso
Zodiac, arrivò a capire che un angolo radiante, tracciato sulla mappa,
indicasse esattamente i luoghi di due attacchi di Zodiac.
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