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lunedì 14 novembre 2016

APATIA

Imperversa la noia. Pensieri muti e frasi spezzate. Fogli sporchi di caffè e una luce troppo forte per i miei gusti. Apatia, amica mia! Ne abbiamo perse di giornate. Io a recuperare l'irrecuperabile e tu a rubarmi i respiri. Lo stesso ho bisogno di te. Ritrovo quello che mi hai dato, dopo averlo cercato tra i libri impolverati, con pagine segnate da eventi che credevo capaci di cambiarmi. Hai fallito amica mia... hai fallito! Te lo dico senza cinismo, rimarcando il numero di quella pagina (sempre la stessa). Lui c'era ancora. La sua ragione poteva essere quella della mia esistenza, ma avere il coraggio di annullarsi non è coraggio. Si è soli anche tra la gente... e intanto l'acqua scorre. Solo allora ricordo e torna un tempo: il mio.

 

 

I miei romanzi:

PROGENIE DEGENERE - L'origine del male.

NORA DAREN - Il Corpo, il suo Supplizio

 

mercoledì 9 marzo 2016

DIARIO DI CINISMO QUOTIDIANO

Gli anarchici che furono, hanno messo su panza. Si sono accasati con una ciaciona danarosa e quindi (forse) non lavorano. Di certo vanno al bar, a parlare di tasse, governo, donne, quelle degli altri; tutte puttane tranne le loro, che quando ancora erano verdi esibivano come carne da macelleria. Trofei opulenti, volgare paradigma di una condizione vitale, dove se non mangi cadaveri di animali non puoi ridere dei vegetariani, vegani e celiaci. Povero anarchico che fu, voleva sfondare, essere, cambiare il precostituito e ha finito con l'assomigliare a un criceto bulimico. MRosariaC

venerdì 21 giugno 2013

1 - DIARIO DI CINISMO QUOTIDIANO

Giugno 21, 2013   Maria Rosaria Cofano

L'altro giorno ero in fila alla posta, tra profumi e puzze ascellari di una umanita variegato-avariata, e mi sono chiesta: "Ma chi cazzo te lo fa fare?", ovviamente non di stare in fila alla posta, quanto di scrivere. Le due cose a pensarci bene non è che siano tanto dissimili nell'approccio di un senso. Andare alla posta lo si deve fare per forza, oppure ci devi mandare qualcuno, come anche puoi pagare con transizioni bancarie evitandoti la fila. Scrivere è qualcosa che lo scrittore debba anche sentire di fare per forza, ma non come una sorta di costrizione sistematica, diciamo più come una necessità vitale, come lo può essere respirare. Ma qualcuno potrebbe mai respirare al posto tuo? Non penso, però, potrebbe scrivere al posto tuo. Molte letture importanti vedono la luce dopo la supervisione ad opera di scrittori dotati e latenti, destinati a rimanere senza firma. Ombre, ombre di un merito che probabilmente non arriverà mai... e così, mentre affogavo nelle mie contorte lugubrazioni mentali, una signora corpulenta segnalava ad una conoscente, quanto sia divenuto difficile vivere di questi tempi e che a stento ancora si riesca a mangiare. Ennesimo paradosso, visto che a stento entrasse dalla porta... ed era arrivato il mio turno. Pagare, pagare...


CORREZIONE GRAMMATICALE E SINTATTICA. EDITING...

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