Il
24 marzo del 1944, Settacinque anni fa, ci
fu l'eccidio
delle Fosse Ardeatine. I nazisti uccisero 335 italiani, in gran parte
civili, con un colpo di pistola alla nuca. Il luogo scelto per
l'esecuzione fu una cava di tufo dismessa sulla via Ardeatina, un
posto ritenuto idoneo per nascondere l'esecuzione e farla poi
fungere come fossa comune. Fu questa la conseguenza di un evento
accaduto il 23 marzo 1944... CONTINUA A LEGGERE >
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Il segreto delle sorelle Morgan. Diceva
Auguste Rodin: "Una donna che si pettina i capelli colma il
cielo del suo gesto", ma nella storia che mi appresto a
raccontare, tale leggiadra gestualità lascia il posto al crimine, che in
un Blog come questo non poteva essere altrimenti. Il tutto si
consuma in epoca vittoriana, periodo storico che prenderà il nome dalla regina Vittoria, coincidendo con la sua intera esistenza, quindi sviluppatosi tra il 20 giugno 1837 (anno in cui la regina Vittoria venne incoronata alla morte dello zio,
il re Guglielmo IV), fino alla sua morte, avvenuta il 22 gennaio 1901... CONTINUA A LEGGERE>
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Il Caso Papin: legami di sangue. Cosa c’è di più torbido di un’affettività complice e assassina? Le Mans, Francia, 2 febbraio 1933. Questa volta non affronterò, scandaglierò il Serial Killer di turno, abituato a reiterare uno schema prestabilito o evolverlo partendo dal suo primo crimine. Semplicemente vi parlerò di due sorelle assassine, Christine e Léa Papin, di 28 e 21 anni e la loro spietata crudeltà, che appunto non divenne ricorsiva ma limitata ad un ambito, probabilmente dettato da un bisogno di rivalsa, di vendetta per il danno subito e generato nella frustrazione lavorativa. All’epoca del misfatto, risiedevano da almeno 4 anni, in qualità di domestiche, presso una famiglia borghese, ovvero due coniugi di mezza età e la loro figlia. La sera di giovedì 2 febbraio 1933, in seguito all’ennesimo diverbio, causato dalla gestione delle faccende domestiche - nella fattispecie per una probabile interruzione di corrente, causata da Christine dopo aver utilizzato un ferro difettoso - le due ragazze massacrarono in maniera feroce, cruenta, madre e figlia... CONTINUA A LEGGERE>
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Rina Fort - Chi è la belva di Via San Gregorio? Le
storie di crimine che vedano i bambini tra le vittime, sono quelle
più difficili da raccontare. Come si arrivi a tanto non troverà mai
spiegazione; anche la stessa criminale, Rina Fort, sostenne di non
averlo fatto, quando invece i guanti neri che indossava probabilmente
la separavano dalla sua colpa, dalla vista di mani capaci di tutto.
Lo sguardo fisso e spalancato oltre le sbarre, quello di una donna
spietata ma anche come tante, desiderosa di amare ed essere amata.
Tutto accadde dopo l'ennesimo rifiuto, fallimento e degenerò fino
all'annientamento della famiglia del suo amante. Probabilmente sentì
il bisogno irrefrenabile di cancellare dalla faccia della terra
quello che non sarebbe mai stata e che non avrebbe mai avuto.
Caterina Fort, detta Rina, nasce nel 1915 a Santa Lucia di Budoia.
Tante tragedie nella sua vita. La casa distrutta da un fulmine,
quando era solo una bambina; la morte del padre, avvenuta mentre
tentava di recuperarla da un passaggio impervio in montagna; il
fidanzato morto di tubercolosi a pochi giorni dal matrimonio... e la
scoperta della sua sterilità... CONTINUA A LEGGERE >
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