Agosto 1, 2021 Maria Rosaria Cofano
Ho conosciuto persone che già da
bambine tendessero a fare determinate cose e quelle cose erano la loro predisposizione, il
loro talento: per esempio mimare con le mani, le dita, il suono di uno
strumento musicale, e poi nella vita sono diventate persone che, per
professione, suonano quel preciso strumento musicale, con il quale già a due
anni facevano appunto finta di giocare. Persone
fortunate, indirizzate nell'ascolto del proprio talento, che poi praticheranno nella vita. Ci sono però delle
persone meno fortunate, per cui l'osservazione dei talenti dei
bambini e poi l'instradamento verso lo sviluppo dei loro
talenti, dipenda da tanti fattori legati all'istruzione e alla
cultura dei genitori, ma non solo, anche
all'istruzione e alla cultura in generale del luogo in cui la
famiglia è posizionata, proprio in senso geografico, Allora,
tu puoi anche avere una mentalità molto aperta, puoi avere una testa
molto sviluppata da un'istruzione di livello altissimo, ma se abiti
in una topaia fa moltissimo il tipo di ambiente culturale, anche
cittadino in cui cresci. Ecco... Allora, ci sono dei bambini i cui
talenti vengano sviluppati fino a farne delle professioni, delle
carriere, degli stili di vita, e ci sono dei bambini che invece
vengano lasciati a se stessi, spesso perché multitalento e questi
svariati talenti rimangano insondati, inapprofonditi, mitigandosi, stemperandosi per tanti motivi, riassumibili in motivi culturali, socio-cultural-geografici legati all'istruzione di tutte le persone
che hanno intorno... tutto si perde e si deve perdere
culturalmente secondo la cultura del luogo in cui la persona è crescita. Ci sono
poi altri bambini, che di nascita non sappiano fare niente. teste vuote, ma che saranno portati su dalla famiglia come se fossero dotati di un innegabile talento. E' decisivo
il modo in cui la famiglia di origine esalti il talento di un figlio oppure
rimanga indecisa. Tutto questo varrà anche per l'educazione criminale?
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