sabato 25 agosto 2018

Estelle Evelyn Carey: la ragazza dei dadi.

Agosto 25, 2018   Maria Rosaria Cofano

Estelle Evelyn Carey
Sembrava un pomeriggio come tanti quel 2 Febbraio 1943. In un cortile a Lakeview al 512 W, alcuni inquilini avvertirono un forte odore di fumo proveniente dal terzo piano, dove vivevano  Estelle Evelyn Carey e Maxine Buturff. La sua coinquilina era partita alle 8:00 del mattino. Intorno all’1:00 Carey conversava al telefono con suo cugino, quando sentì il campanello suonare e il cane abbaiare, dicendo al cugino che avrebbe dovuto riattaccare, e che avrebbe potuto richiamarla dopo un’ora; cosa che il cugino fece intorno alle alle 14:30, ma non ebbe risposta. Lei aprì la porta, fece entrare l’assassino o l’assassina. Il tempo di preparare due tazze, versare del cacao in polvere e del latte caldo in una tazza... che venne aggredita. I vigili del fuoco, dopo aver forzato la porta, si trovarono di fronte a uno scenario agghiacciante: il cadavere di  Estelle Carey, orribilmente mutilato. Qualcuno aveva infierito senza pietà sul suo bellissimo volto, schiacciandole il naso, probabilmente con un mattarello; poi le aveva strappato i capelli, sfondato il cranio con un bastone e tagliato la gola con un coltello seghettato, per poi darle fuoco dopo averla cosparsa di liquido infiammabile. Nel vedere le sue gambe prendere fuoco, la ragazza dopo il pestaggio tentò di scappare, e accasciandosi in terra rimase bruciata a metà. Fu una morte davvero atroce. Di certo conosceva il suo assassino. Lo aveva lasciato entrare nell’appartamento, oppure le aveva puntato una pistola?  Perché questa ragazza fu uccisa in maniera così violenta? Purtroppo non lo sapremo mai, perché il suo rimane un caso irrisolto. Ma chi era Estelle Evelyn Carey? Era nata nel 1909 nel lato nord-ovest di Chicago. Aveva sofferto la povertà. Il padre morì quando aveva 6 anni e la madre, proprio a causa di problemi economici, la mandò in orfanotrofio, dove rimase fino al 1916; dopo essersi risposata, andò a riprenderla e la ragazza acquisì il cognome del patrigno, appunto “Carey“. Frequentare la scuola Harriet Beecher Stowe a Humboldt Park non le piaceva, così iniziò a lavorare in una fabbrica tessile. La sua bellezza ed eleganza le permisero anche di lavorare come modella. Fu anche operatore telefonico, cameriera in un ristorante del Northside e proprio quest’ultimo lavoro le fu, probabilmente, fatale, perché conobbe  Nicholas Deani Circella, anche noto come Nick Circella o Nick Dean (come preferiva essere chiamato). Circella, risiedeva negli Stati Uniti dal 1909 e negli anni ’30 era il proprietario di un locale, che aveva correlazione con l'Outfit, ovvero un insieme di criminali che avevano ereditato e portavano avanti l’organizzazione di Al Capone. Oltre ad essere stato socio di Al Capone, fu anche uno dei tirapiedi di William "Willie" M. Bioff, ex capo della Motion Picture Operators 'Union. Quando il Circella conobbe Carey ne rimase favorevolmente colpito e decise di farla lavorare al suo Club, ovvero al The Colony di Chicago, al 744 di N. Rush Street, come "la ragazza dei dadi" e dove si era specializzata nel gioco del 26. Carey era particolarmente abile nel cambiare i dadi con dadi nascosti e ad invogliare i clienti facoltosi, che provavano i giochi legali e a basso costo al primo piano, a passare a quelli più costosi al secondo piano del Club.  

 

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