Quando ho iniziato a scrivere "Progenie degenere", ero ancora nel pieno della stesura di Nora Daren. C'era un'idea malsana che mi balenava in testa ed era una mistura strana di percezioni. Come spesso mi accade scrivo e appunto anche di notte e mi pongo poche censure cognitive: un'infanzia forgiata e segnata dal sangue nell'assoluta mancanza di coscienza. I comportamenti umani nel degrado morale mi hanno sempre affascinata e senza esimermi dal giudizio, prima ancora di leggere gli altri leggo me stessa. Ho bisogno dell'imperfezione e di essere apatica per creare.
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