martedì 25 aprile 2023

Bernadette, tra scienza e miracolo

Aprile 25, 2023 - Maria Rosaria Cofano


La religione va accettata senza spiegazioni, senza la confutazione del dubbio e se poi ci mette il becco la scienza, lasciando inconfutato il dubbio, allora si grida al miracolo. Accade di guardare il sonno di una Santa, Bernadette, un riposo che sembrerebbe inspiegabile nell'accezione più sacrale del termine. Accade di porsi domande, come è giusto che sia, per quanto a noi possa giungere come dato certo e accettabile la mancata decomposizione di un corpo. Nei racconti di mia madre, il corpo di Bernadette era rimasto incorrotto dopo la morte e io, bambina sempre attratta dai racconti inspiegabili, ho creduto a quel racconto fino a quando, cercando e rispondendo in maniera razionale all'inspiegabile, ho trovato una spiegazione monca. Ma chi è Bernadette? Marie Bernarde Soubirous, detta Bernadette (Lourdes, 7 gennaio 1844 – Nevers, 16 aprile 1879), è stata una mistica e religiosa francese. Venne proclamata santa da papa Pio XI nel 1933, perché protagonista di diciotto apparizioni mariane, avvenute in una grotta del suo paese natale: la grotta di Massabielle. La Chiesa cattolica le ha riconosciute veritiere dopo esaustive analisi dei fatti e testimonianze di chi si sia reso testimone. Bernarde, all'età di 14anni affermò, nella prima visione, di aver visto una piccola "signora vestita di bianco", bellissima, in piedi in una nicchia della roccia. Nella terza apparizione le aveva chiesto di tornare alla grotta ogni giorno per quindici giorni e riferì anche che avesse un velo bianco, una cinta blu, una rosa dorata su ogni piede e tra le mani un Rosario, divenuta nota poi come Nostra Signora di Lourdes. Tutto questo ha reso Lourdes uno dei principali luoghi di pellegrinaggio cattolico. Conobbe la fame e la malattia, prima di trasferirsi definitivamente a Nevers. Visse con la famiglia nel cosiddetto cachot, una casa divenuta di proprietà di un cugino del padre, composta esclusivamente da una stanza di appena 16 m², buia e malsana, che precedentemente era stata un carcere cittadino, fatto spostare altrove per motivi di cattiva igiene. Nonostante i grandi disagi esistenziali, la famiglia viveva in un'armonia fuori dal comune. Le continue inalazioni dell'aria malsana dell''abitazione l'avevano resa fragile e asmatica. Sembrava più piccola della sua età. Pur non conoscendo il  Catechismo, in quanto analfabeta, il suo sentimento religioso era estremamente forte.

 «[...] se la Santa Vergine mi ha scelto, è perché sono la più ignorante!» dirà più tardi.


L'attenzione che attirò su di sé diventava sempre più ingestibile, tanto che decise di trasferirsi presso la scuola-convitto tenuta dalle Suore della Carità di Nevers, che le insegnarono a leggere e scrivere; poi presso il convento delle Suore della Carità di Nevers, quando aveva 22 anni, nel 1866, lavorando come  assistente nell'infermeria, come sacrestana e ricamatrice di abiti sacri. Durante un grave attacco d'asma, chiese l'acqua della sorgente di Lourdes, e i suoi sintomi regredirono fino a sparire, ma quando successivamente si ammalò di tubercolosi ossea al ginocchio destro, decise di non curarsi nello stesso modo. Morì all'età di 35 anni, il 16 aprile 1879. Dopo la sepoltura, il corpo venne esumato il 22 settembre 1909 e apparve in ottimo stato di conservazione. I dottori Jourdan, David e Comte, incaricati della riesumazione, affermarono che il corpo non avesse subito l'abituale processo di decomposizione. Jourdan e David rilevarono, tuttavia, la presenza di carbone e uno strato di sali abbastanza rilevante nella bara, attribuibile al lavaggio del corpo effettuato durante la prima esumazione. Questi dettagli fanno ipotizzare ad alcuni studiosi che il corpo di Bernadette sia stato sottoposto, prima della sepoltura, ad alcune pratiche di mummificazione che ne spiegherebbero lo stato di conservazione. Una seconda esumazione avvenne il 3 aprile 1919 , ma questa volta il corpo mostrò diversi segni di decomposizione:  la relazione del dottor Comte, ripubblicata nel 1928 sul Bulletin de l'Association Médicale de N.-D. de Lourdes, specificava che «La pelle rimane su buona parte del corpo; le unghie delle mani si sono parzialmente conservate, ma sono molto mobili; il cranio è coperto da alcuni capelli corti. Le parti molli del naso sono parzialmente distrutte». Una terza esumazione, nel 1925, in vista dell'esposizione del corpo ai fedeli, presentò altri segni di decomposizione, rendendo opportuna la modellazione di una maschera di cera colorata da apporre sul viso e sulle mani del corpo di Bernadette. Nel Bulletin de l'Association Médicale de N.-D. de Lourdes (N° 2 del 1928), il dottor Comte riferì di essere stato colpito dallo stato di conservazione del fegato, del tutto inaspettato: "Dopo 46 anni si potrebbe pensare che questo organo si sarebbe decomposto o indurito, eppure quando è stato tagliato era morbido e di consistenza quasi normale: ho fatto notare ai presenti che questo non sarebbe un fenomeno naturale". Oggi il corpo della Santa di Lourdes è esposto all'interno del convento di Saint Gildard a Nevers.  

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