Mi piace viaggiare, detesto i
traslochi: devi inevitabilmente fare i conti con quello da lasciare,
sacrificare o salvare. Farlo, prendendo in esame la destinazione, aiuta ma fino
ad un certo punto, se appunto la destinazione non diventi un alibi per la cernita.
Scatole, ricordi e retaggi, per una feticista disordinatamente stratificata e
romanticamente cinica, sono come scogli acuminati da attraversare a piedi
scalzi. Eh, quanto la faccio tragica! Forse non è la cosa giusta da fare, forse
è la cosa più giusta che mi sia mai capitata. Forse… ho paura. Un’altra
cicatrice.
Nessun commento:
Posta un commento