Ho ripreso a scrivere, ritagliandomi un po' di tempo dopo i pasti e verso sera, quando i rumori stranamente tacciono e c'è solo la scelta della musica giusta. Come una medicina il desiderio di scrivere arriva. Quello che scrivo a volte mi stupisce negativamente. C'è una parte di me che non si pone censure, che ha bisogno di rendere il racconto avulso da inibizioni. Senza freno, vago libera nei meandri più oscuri della mia indole. Non la sola ricerca della memoria, perché tutte le porte sono come spalancate. Mi cerco e mi trovo. Che strana che sono! Del resto lo sono sempre stata. Credo a quello che sento, ma sono quello che immagino. Le parole appagano più del cibo. MRosariaC
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