La scrittura è l'unico, vero, concreto supporto alla memoria, prima di tutto per la storia in essere, permettendo all'uomo di "perdersi" tra psicologia, emotività filosofica, filologia... passando per la semantica, semiotica e gli innesti idiomatici, ché si sono resi affronto, appunti e confronto di conoscenza scritta e orale, teoria tramandata e tramandabile. Con lo spauracchio di una comoda panacea nella storia "concreta", la teconologia del pensiero digitato, inibisce, sorbisce la memoria fino a possederla, con il risultato che parte del nostro cervello rallenti, quando l'altra pensa di essere veloce, se guardiamo da adulti tecnologici la nostra reale scrittura immatura. La tecnologia ha una misura che la natura non ha, superata quella misura torneremo a marcare le caverne, quindi è meglio portarsi indietro. MRosariaC
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